Bernardo Valli

Città


Un inviato di guerra, uno dei più grandi. Un giornalista lettore dai gusti raffinati. E arriviamo anche all’ “avventuriero disciplinato”, quell’ossimoro con il quale Bernardo Valli ha amato definirsi. Valli ha vissuto in quasi tutte le città del mondo. Nella maggior parte, la colonna sonora erano le esplosioni delle bombe, i colpi delle mitragliatrici. Ma in altre si è concesso (e ha raccontato) il silenzio. Di altre ancora ha visitato i musei, i luoghi letti nei romanzi, scenari di una storia finalmente in tempo di pace. È stato a Mogadiscio qualche anno dopo la decolonizzazione, ad Alessandria d’Egitto sulle tracce di Cavafis e dei personaggi di Durrell, nella Delft di Vermeer, nel Vietnam affamato ma senza più guerra. È ritornato a Praga trent’anni dopo la Primavera e ha sfilato a Pyongyang, al seguito di Berlinguer e Pajetta, alla corte di Kim Il Sung. Bernardo Valli non è mai stato un turista. Il suo racconto è quello di un viaggiatore curioso, mai improvvisato, anzi, sempre molto preparato su ciò che sta per vedere. E che attraverso la sua penna ha mostrato anche a noi, vivido, reale, luminoso.
Libro
€ 18,00

ISBN: 9791281276345

Libro: 264 pagine

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Bernardo Valli

Bernardo Valli nasce a Parma nel 1930. La sua straordinaria carriera inizia nella cronaca di Milano del quotidiano “L’Italia”, nel 1955. L’anno seguente passa a “Il Giorno” diretto da Gaetano Baldacci che nel ’57 lo invia in Marocco. Sarà il suo primo reportage di politica estera. Negli anni Sessanta segue il Sudafrica e la decolonizzazione africana, ed è corrispondente da Londra. Dal ’73 al ’77 passa al “Corriere della Sera” di Piero Ottone che nel ’75 lo manda in Estremo Oriente dove segue la guerra del Vietnam, l’India, il Giappone, la Cina, prima di stabilirsi definitivamente a Parigi. Dal ’77 al ’79 scrive per “La Repubblica” di Eugenio Scalfari, che lascia dal ’79 all’85 per andare a “La Stampa” diretta da Giorgio Fattori. A “La Repubblica” torna nell’85 e vi resta fino al 2020. Dal 2016 al 2022 ha tenuto una rubrica – “Dentro e fuori” – sul settimanale “L’Espresso”.

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